LA CEFALEA

La cefalea, comunemente detta mal di testa, è un sintomo indotto da più cause. La diagnosi viene posta clinicamente: non vi sono indagini strumentali in grado di definire il tipo di cefalea di cui il paziente soffre.

Secondo la classificazione ICHD-2 della Società Internazionale delle Cefalee, questo sintomo fa capo a 14 gruppi afferenti a tre classi: la prima ricomprende le cefalee primarie – ovvero prive di causa riconoscibile – e le restanti le cefalee secondarie – ovvero con cause riconoscibili.

Rientrano nel gruppo delle cefalee primarie l’emicrania e la cefalea miotensiva, per cui non vi è una terapia causale bensì sintomatologica.

Risultati immagini per CEFALEA CERVICOGENICA
Nelle cefalee secondarie rientra anche quella cervicogenica, che riconosce come causa un disturbo al collo solitamente imputabile alla cervicale alta (Occ. -C1, C1-C2, C2-C3). Dati gli stretti legami biomeccanici e neurofisiologici tra strutture vicine, l’indagine su cervicale bassa, toracica alta fino a T5 e articolazione temporo-mandibolare, consente di pianificare una terapia causale più efficace.

La caratteristica principale della cefalea cervicogenica è il mal di testa legato a posture prolungate del collo e della testa, nonché a movimenti che possono indurla. Unilaterale e costante nel tempo, la cervicogenica si distingue dalle altre cefalee che invece si manifestano con veri e propri attacchi.

Nel processo di individuazione della natura della cefalee, è utile un approccio multimodale indagando i diversi aspetti d’insorgenza, perché spesso le sintomatologie sono sovrapponibili tra loro. È fondamentale in questo processo curare il confronto con il terapista: ad esempio può essere utile conoscere abitudini alimentari, stili di vita e posture del sonno del paziente affetto da cefalea.

In un quadro così complesso di diagnosi, una fisioterapia efficace ha per obiettivo la Risultati immagini per CEFALEA CERVICOGENICAcorrezione di attitudini posturali errate (che contribuiscono all’insorgenza e all’aggravamento del mal di testa) attraverso esercizi attivi quali, ad esempio, rinforzo dei muscoli flessori profondi del collo o dissociazione dei movimenti braccia-collo e bocca-collo. Infine, qualora si riscontrino movimenti non liberi del collo, si potrà ricorrere a manipolazioni. Particolarmente indicata nel trattamento delle forme cefalalgiche risulta essere la tecnica dei trigger points a livello cervicale, ovvero di quelle aree muscolari che, se palpate, sono in grado di riprodurre il dolore familiare al paziente in territori di irradiazioni ben precisi.

Dott. Sciascia Giovanni, Dott. FT Tamma Gianluca e Dott.ssa FT Simone Giuseppina