LA METODICA DELLE FACILITAZIONI NEUROCINETICHE PROGRESSIVE-ELABORAZIONE CONCETTO KABAT

La tecnica riabilitativa delle FACILITAZIONI NEUROCINETICHE PROGRESSIVE nasce negli anni ‘50 dalle intuizioni del Dott. Herman Kabat il quale osservando il movimento degli sportivi ma soprattutto quello delle ballerine si accorge che ogni atto motorio si svolge seguendo delle traiettorie di diagonalità e spiralità. Dalla combinazione di queste traiettorie con i movimenti di flessione-estensione, adduzione-abduzione e rotazione, nascono i cosiddetti schemi di base che rappresentano il punto chiave delle 7 tecniche di base, un pool afferenziale proprio ed esterocettivo che organizza una sommazione spaziale e temporale dello stimolo tale da facilitare la risposta del sistema neuromuscolare, su cui la metodica si basa:

1. SCHEMA: un movimento tridimensionale, chinesiologicamente corretto che rappresenta un importante strumento di valutazione dello stato di lunghezza e delle potenzialità di reclutamento del muscolo;
2. CONTROLLO MANUALE: una stimolazione tattile superficiale e profonda;
3. RESISTENZA ADEGUATA ;
4. COMANDO VERBALE finalizzato, preciso e coinvolgente;
5. COORDINAZIONE VISIVA;
6. COATTAZIONE E DECOATTAZIONE;
7. ALLUNGAMENTO MUSCOLARE come attivazione del movimento.

Grande merito della metodica è quello di fornire al terapista gli strumenti adeguati perché nell’atto terapeutico vada oltre il solo reclutamento muscolare: occorre chiedersi sempre se un movimento non avviene in tutta la sua completezza, per debolezza dei muscoli agonisti o se è la tensione dei muscoli antagonisti che ne limitano il ROM.
In questa ottica gli allungamenti delle 3 catene neurocinetiche (anteriore, posteriore e laterale) rappresentano il presupposto per il mantenimento dell’elasticità muscolare e per ottenere una massima contrattilità in funzione di un recupero di tipo evoluto.
L’approccio globale della tecnica, tra i cui fondamentali ci sono l’attività al tappeto (passaggi posturali, rinforzo del tronco, allungamenti globali e selettivi, valutazioni piramidali sia per l’equilibrio che per la strutturazione del cammino, carico progressivo dell’arto superiore ed inferiore), la rieducazione al cammino come organizzazione biarticolare dei quattro arti in un meccanismo reciproco-crociato, il trattamento delle funzioni prossimali (nervi cranici III oculomotore, V trigemino, VII facciale, XII ipoglosso; respirazione sternale, costale e diaframmatica), estende il campo delle applicazioni terapeutiche dalle patologie ortopediche a quelle neurologiche quali sclerosi multipla, emiplegia, lesioni midollari, morbo di Parkinson, paralisi periferiche, lesioni cerebellari, ai problemi di natura respiratoria.

Dott.ssa FT Simone Giuseppina